Jay Farrar in connessione con il leggendario
Doug Sahm, sulla prospettiva di chi ha saputo dare uno scossone all’america fine anni ’60 e inizio ’70 con un misto di Tex-Mex, country, rock, R&B.
Un sound unico, raccolto in un gran bel tributo dai
Son Volt che per aprire e chiudere
Day of The Doug. The Songs of Doug Sahm, infilano messaggi dalla segreteria telefonica scambiati tra Doug Sahm e Jay Farrar durante la collaborazione, negli anni ’90, ai tempi dell’ultimo disco degli Uncle Tupelo.
Sonorità che hanno influenzato la musica dei Son Volt, un disco che scandaglia la carriera solista ma anche il periodo con il Sir Douglas Quintet e i Texas Tornados, brani uno più bello dell’altro, si parte con
Sometimes You've Got To Stop Chasing Rainbows per passare alla carica rock di
What About Tomorrow,
Float Away e
Yesterday Got In The Way.
Dal Tex Mex che sprona
Dynamite Woman e
Seguin, spunta
Juan Mendoza e la splendida ballata finale di
It's Gonna Be Easy, che aggiungere, onore ai Son Volt.
A Doug Sahm che ha ispirato uno dei miei viaggi in Texas, che ha dato l'idea di questo sito...
È un po’ come accade nei disegni della Pessoa, si apre la luce dentro il nero.