Un viaggio nella galassia delle emozioni, la vedono così i
Zålomon Grass.
Il rock è in continua espansione in
Space Opera, i confini poco tracciabili in
Cosmic Relief e
The Drill, a saggiarne lo spazio, chitarre acide come deposito di temi cari per i Zålomon Grass, utili a costruire affreschi capillari, personali e unitari, si punta in alto con
The Drill e le vette chitarristiche non spaventano.
All’interno delle quali la trama di Space opera si disegna anche secondo forme riconoscibili (
All Hands On Deck e
Harder To Rise), geometriche ma poco prevedibili tra i vocalizzi di G. Mckenzie.
Heard It On The News e
Groove To Prove sono un po’ la sintesi, forse destinata a ulteriori sviluppi, di un articolato work in progress che trova l’apice nei 7 minuti di
Don't Let Me Go Down (Space Opera).
Camminando all’indietro lungo Space Opera, si può apprezzarne quella sorta di benedetto “rewind”, utile a sconquassare il nostrano immaginario del rock, davvero poco credibile.