La canadese blues singer
Layla Zoe torna a interagire con il chitarrista Henrik Freischlader e
The World Could Change mostra la pervicacia di quel collaudato meccanismo.
La seduzione la mette in campo da
Dark Heart, la sincerità di un’onestà chitarristica ben manipolata ne 7 minut di
Honey Pie, la realtà del rock e del blues, l’emozione che sale in altri 7 minuti preziosi,
The Man Behind the Curtain.
Layla Zoe quando fa la voce grossa dà il meglio di se,
Watch What You're Doing e
Jasmine, una forza che incanala i mille rivoli di The World Could Change (la
Title track compresa) in un unico luogo, frammenti di racconto possibile, schegge libere nella splendida ballata,
We're All the Same, mai fuori tempo.
Layla Zoe solca i binari ancora una volta paralleli, di un tragitto che porta alla semplice verità, The World Could Change.