Ecco Dom Mariani che spinge per 50 minuti e ci scaraventa in altri mondi, altri universi.
La band australiana al quinto disco continua a essere libera di spaziare nel rock, non lo sfiorano, lo toccano e poi lo mescolano, contaminando
Neanderthal Jam con uno psichedelico blues anni ’70 dove la chitarra regna incontrastata.
Sale il fascino di
Going Back To Hoonsville e
Secret Society, quasi inconsapevolmente seguiamo Neanderthal Jam per il modo in cui appare plasmato su una conoscenza della semantica spaziale del blues/rock, nell’intento di ribadirne e amplificarne l’apertura alla melodia (
Open The Line, l’armonica che accompagna
Hold My Life e
Worried Man's Boogie).
Certo, viene deformato, piegato e non è che viene tirato da tutte le parti, basta poco, semplicità la parola vincente dei
Datura4, eccola in
Bad Times,
Digging My Own Grave e
Black Speakers, l’agire perennemente febbricitante della chitarra elettrica, rende florido Neanderthal Jam.
I 7 minuti di
Drive By Island donano nuovo spessore, si aprono strade nuove, un sigillo indelebile a Neanderthal Jam.