Energia del blues rock, sguardi inquieti da Doncaster, England.
Tom Marrison, voce e chitarra, colpisce chirurgicamente in
Blow 'em Out, trasversalmente in
Yellow Brick Lane e se non sempre arriva il jolly, a elettrizzare toni e andamento complessivo di
Ruby Sunset ci pensa il come focalizzano l’attenzione su microcosmi pulsionali (
White Queen e
Freak Me Baby) e quelle dinamiche, spesso malate, delle relazioni interpersonali.
Le ballate (
Don't Wait For Me, il cambio di ritmo di
Ruby Sunset), utili a sostenere un peso mai così grave, ma giusto spartirlo tra le chitarre e le ruvide punte di
Basement Blues e
Emily Rose, diventano i terminali di un disco virtuoso di vasi comunicanti che lasciano intravedere una precisa idea di musica dei
Bone Broke Kings, complessa e ambiziosa.