SHEEPDOGS (Outta Sight)
Discografia border=Pelle

             

  

  Recensione del  13/07/2022


    

Tutto è chiaro, ridotto all’osso, essenziale, chitarre e melodie che si susseguono precise come a spogliare tutto per andarne al cuore del classic rock, lì dove la band canadese ama sguazzare felicemente con jam alla chitarra e rimandi anni ’70.
I The Sheepdogs non vedono mai il mondo del rock passivamente, ma in un certo senso lo anticipano, ne sono responsabili, Here I Am e Find The Truth scelgono un impasto da mescolare e far schizzare in aria, dove le melodie possono essere anche simili, ma ogni volta invece il fascino di Outta Sight si rinnova in un disco certamente di genere, che però si trasforma in necessaria rivisitazione.
Le chitarre hanno più vite e percorsi, si incrociano e si sovrappongono, invadendosi, parassitandosi nel piacere, alimentandosi a vicenda in Wanna Know You e Waiting For Your Call, i The Sheepdogs lo riempiono come con un block notes di appunti: lo sfogliano Outta Sight nel momento stesso in cui lo suonano e continuando probabilmente a prendere appunti tra le esperienze ‘visionarie’ di Carrying On e So Far Gone.
Da Scarborough Street Fight a Goddamn Money, il rock si alza verso il cielo e lascia all’ascoltatore tutta la poesia delle infinite possibilità della sua vita, e la carica finale di una magica Roughrider '89 serve definitivamente ad allontanare la rappresentazione della vita quotidiana.
Quella più ordinaria e banale («Le mediocri e semplici occupazioni consuete», le definiva Maupassant), e gli sarebbe piaciuto Outta Sight. Assai.