Le note scorrono, si parla di storie difficili mentre si gira tra i bar di
Good to Go, eppure quella nascente malinconia di fondo ha qualcosa di magico, tale da far scrivere dal vocalist, Riley Downing, sui volti che abitano quegli spazi, sorrisi tra l'amaro e il beato che valgono l'ascolto del disco, il terzo dei
Deslondes.
Riassume dolcezza, intelligenza, una profonda umanità, è l’insieme del quintetto che alterna in
Ways & Means voci e compiti (oltre a
Downing, c’è
Doores e
Dan Cutler), un misto di Americana, rock e R&b con la sezioni fiati a dare sprazzi di vita.
Da
Ways & Means e
Howl at the Moon si avverte maggior spessore ritmico, l’armonica e soprattutto la voce di Riley Downing danno un peso diverso ai brani, c’è poco da dire, ascoltarlo nel passo folk di
South Dakota Wild One o in
Home Again, dove ogni dettaglio, i ricordi, gli oggetti, come dei vecchi album, lasciano il segno di un vissuto colmo di cose vere, reali, palpitanti.
Seppur condito da melodie brillanti (
Tomorrow Morning e
Bound by Love) a volte si cercano suoni che hanno la stessa capacità di pungere di un'ape morta, ma quello che conta è di come si avverta nel tempo riflessivo, sincero di
Hero, le giuste tensioni emotive che la mettono alle corde e aiutano a dare un seguito all’ascolto di Ways & Means.