STEEPWATER BAND (Re-Turn of the Wheel)
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  Recensione del  07/06/2022


    

The Steepwater Band a due anni da Turn of the Wheel decidono di ribaltare il fermo da Covid e aggiungere altri 8 brani e una versione acustica della title-track, per riproporlo nel tour di questo periodo.
La colpa da pandemia e di un lockdown infinito, una partita incerta dove vince il desiderio, quella frenesia di una giovinezza che esige scelte irrazionali e repentine per poi ribaltarle con la ragione degli adulti, ecco perché Shift modella i codici della Steepwater Band senza farsi ingabbiare, mostrando una libertà stilistica in Found orgogliosamente legata al rock classico.
Trouble Can't Last Forever e quella Make It Right senza fissa dimora, colpiscono davvero il bersaglio, un disco generoso, non cade per la troppa ambizione, tasselli giusti al posto giusto (Sharp Tongue) e comunque significativo della strada intrapresa (i 6 minuti di Salvation in Time).
Don't Cry No Tears e quel suo modo tumultuoso e vitale con cui può mescolarsi a Turn of the Wheel che nella intensa versione acustica porta le traiettorie di Re-Turn of the Wheel a incrociarsi in un momento che si potrebbe calcolare con un’equazione molto semplice.
Puro «fottuto» Piacere.