Nel percorso blues del chitarrista inglese
Jack Broadbent, c’è tanto da analizzare.
Come durante una visita cui assistiamo ‘spettatori’ nascosti e privilegiati, percepiamo dai primi battiti intensi di
Ride frammenti di conversazione tra il blues e la chitarra slide alla pari di intriganti aneddoti (la deliziosa sinossi di
I Love Your Rock 'N' Roll), da un giovane artista capace di canalizzare l’attenzione in poche istanti.
Letteralmente, il fiotto di note che si riversano nei vari ambienti di
Ride manifestano un senso molto personale di una missione in musica,
New Orleans e
Baby Blue, si incunea efficacemente nella ballata,
Hard Livin', magica come l’apparizione di una ragazza che ti fa sembrare tutto improvvisamente luminoso e gioioso.
A Jack Broadbent piace dire la sua, esprimere un’idea su ciò che si sofferma ad osservare, piuttosto che perdere tempo a chiedersi come farlo, e se proprio ci si deve fermare, allora sull’armonica di una pregevole
Grace porre un dato certo, la sincerità che si respira con Ride.