Dopo due interessanti dischi autoprodotti, i
Caboose firmano per l’etichetta italiana Bloos Record, Luis DeCicco e Carlo Corso masticano ancora il Mississippi Hill Country Blues ma i tempi gloriosi con Biagio Daniele all'armonica, sono oramai lontani.
Awake go Zero (traslazione inglese di Wakan Goki Zoroi, ovvero Atti di valore in Cina e Giappone di storie con protagonisti viandanti e stranieri), ama seguire la verità della vita a partire dalle piccole storie che la compongono e che si svolgono nel tempo del rock, orizzonti noti e nuovi in
Do What The Witch Says,
Streets I Walk On e
Tongue.
Il tempo che serve al blues, invece, segue una deliberata serie a ripetersi, ipnotico come la bellezza di
Fortune, la natura della percezione di un corpo chitarra, della sua luce, essa non è cosa né condizione ma ruolo coi Caboose, essa è atmosfera e corpo (
I Want Her Back) e in quella successione di immagini combinate in movimenti tra ballate desertiche e rurali (
Viva Hobos e
Without You) pronte a rigenerarsi (
Home).
Rileggere quei classici lontani in chiave R&B,
Poor Boy, ha un senso, andare contro a quella relazione immancabilmente votata alla ricerca di un sollievo per le giovani menti troppo affaccendate.