Sarah Shook & The Disarmers e il viaggio nella notte di Nightroamer, le anime che iniziano a vagabondare da
Somebody Else appaiano schiacciate sotto il peso di un vasto fondo uniforme enigmatico.
Fa paura, ma solo a chi non ci crede più di tanto, la melodia e la malinconia si libera anche in
Been Lovin' You Too Long su spazi ristretti all’interno di immagini urbane da sovraccaricare o addolcire coi sentimenti e chitarre.
Nightroamer copre gli ultimi quattro anni, non ha una forma a cui attenersi, Sarah Shook & The Disarmers fanno musica come un pesce nuota o un uccello vola, le ballate si accendono (
If It's Poison) e l’honky tonk è sempre carico (
No Mistakes) come una legge scritta detta un ordine verticale nel piacere, assoggettandosi allo spazio country si forma il carattere di Nightroamer.
Racconti di vita, ricordi, geografia umorale convergono tra
It Doesn't Change Anything e
I Got This, a rendere l’idea della vastità di Nightroamer che lo sguardo e la mente di Sarah Shook riescono a cogliere fino alla brillante e chitarristica chiosa di
Talkin' to Myself, a definire che non esiste un’unica forma in Nightroamer.
O che, se esiste, è la somma di tante varianti, tutte in gara per raggiungere lo stesso punto.
Il piacere di ascoltare Sarah Shook & The Disarmers.