La southern rock band spagnola ha un passato florido di buone intuizioni (non solo il precedente Dakota) e a dare valenza catartica al passato del rock (quelle connessioni melodiche con gli USA che in Europa, ahimè, è difficile ascoltare), ci pensa
It Ain’t Been Easy.
Fine & Proud inizia a lanciare i
Red Beard (ovvero la voce e la chitarra di Jaime Jiménez Fleitas) in un futuro dove la direzione sicuramente più consapevole è tracciata dalle chitarre elettriche (
Bye Bye Babe) e i continui accostamenti in parallelo ai ritmi corali Sudisti si moltiplicano (
Southern Eyes,
Three Little Birds a
It Ain't Been Easy), un tavolo ricco quello di It Ain’t Been Easy attorno a cui i Red Beard mangiano e amano condividerne sapori e fragranze.
Lasciano intravedere grandi potenzialità (
Fly High a
Give It My Best), l’ombra del rock lavora instancabilmente ed è di quelle utili a staccare la noia dal muro del quotidiano.
Set Me Free e lo spazio di It Ain't Been Easy diventa sempre più chiaro con
Might Be Heaven or Might Be Hell e va a definire il movimento dei Red Beard su una superficie mai ridondante che trasuda lodevoli aspirazioni e promesse centrate.