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Al quarto album la band dell’Indiana ricambia pelle e lascia fluire l’americana con quel tratto malinconico che
Good For You mette efficacemente sul piatto con la Title track.
Il merito va a chi la band l’ha fondata (il chitarrista & vocalist Matthew Myers col batterista Shane Cody), Good For You subisce la contaminazione del presente e gli
Houndmouth ne traggono linfa emozionale per una serie di suggestive ballate.
Con accurate vampate elettriche utili a modificare e a trasformare (
Miracle Mile e
Make It To Midnight) e quel mix di coerenza tra la creatività insita nel songwriting a stelle e strisce, e la forma in cui viene espressa (da
Jackson alle piacevoli
Goodbye e
Ohio).
Good For You quando può si sottomette alla luce della chitarra elettrica (spunta in
Cool Jam e
Ride Or Die) e nella squillante chiusura di
Las Vegas, spalanca porte e finestre sulla musica degli Houndmouth francamente insperate.