Calore, come quello liberato dai bei vinili anni ’70, effetto che il chitarrista Jamie Thyer sa come mettere ‘a fuoco’ col blues-rock, deformarlo e guardarlo da lontano con amore.
Excelsior! ha sentimenti e sensazioni da comunicare e riesce ad andare oltre la superficie della novità (e non è sempre un male),
Aces and Eights ha gli giusti equilibri chitarristici, brevi e contigui, spesso le traiettoie sono sghembe, stacchi mai “fuori fuoco” (
Blodwyn), salti di campo temporale nelle strumentali (
Meadow Stone,
Nova e
Split Diamond), dove la grana della pellicola di Excelsior! ha quel particolare colore del rock, desaturato e uniforme, ma affascina.
Questo è lo spazio fluttuante di Excelsior!, dove si incontrano e incrociano, oltre al sotto e al sopra del rock, anche il passato e il presente, il dentro e il fuori di Jamie Thyer tra
Manacle Alley e la trascinante
Mr Make Believe.
Con la suadente chiusura elettrica di
Uno Mas, Excelsior! vive l'assenza della parola come una perdita possibile e riesce a misurare, a sistemare, nell'intimità del sentimento del rock, il tempo e lo spazio di
Jamie Thyer.