MALCOLM HOLCOMBE (Tricks of the Trade)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/09/2021
    

Malcolm Holcombe sempre dalla parte di chi la povertà la vive, dei dimenticati, lavora in più direzioni anche in Tricks of the Trade, poi scompone, rimescola, spiazza tra rock, americana e miscele folk&blues.
La chitarra ricopre le immagini di Money Train e Misery Loves Company, le immergono in un bagno di corrispondenze, di suggestioni, di associazioni, in realtà, rivelano una nuova vita per Malcolm Holcombe, come le note di una partitura, vanno a comporre una sorta di canto corale, popolato delle figure di uomini che via via appaiono nei loro momenti difficili, in ordine sparso (Into the Sunlight alla deliziosa Crazy Man Blues), ma segnando profondamente lo sguardo di Tricks of the Trade.
Storie che parlano di polizia, figli allontanati dalle famiglie ai confini messicani (Your Kin), uragani (Higher Ground) alle immagini rurali di On Tennessee Land, lo stile elettro-acustico sempre ficcante a rappresentare il corso della vita come il flusso di un fiume con vortici e cascate.
La ballata è lì per indurre a riflettere pacatamente sull'incessante fluire delle cose, sull'inarrestabile corso del tempo (splendide Damn Rainy Day e il finale di Tricks of the Trade e Shaky Ground).
Non si ottengono mai risposte ovvie da Malcolm Holcombe, mai banali, come le possono dare le persone qualunque che ci circondano.