Malcolm Holcombe sempre dalla parte di chi la povertà la vive, dei dimenticati, lavora in più direzioni anche in
Tricks of the Trade, poi scompone, rimescola, spiazza tra rock, americana e miscele folk&blues.
La chitarra ricopre le immagini di
Money Train e
Misery Loves Company, le immergono in un bagno di corrispondenze, di suggestioni, di associazioni, in realtà, rivelano una nuova vita per
Malcolm Holcombe, come le note di una partitura, vanno a comporre una sorta di canto corale, popolato delle figure di uomini che via via appaiono nei loro momenti difficili, in ordine sparso (
Into the Sunlight alla deliziosa
Crazy Man Blues), ma segnando profondamente lo sguardo di Tricks of the Trade.
Storie che parlano di polizia, figli allontanati dalle famiglie ai confini messicani (
Your Kin), uragani (
Higher Ground) alle immagini rurali di
On Tennessee Land, lo stile elettro-acustico sempre ficcante a rappresentare il corso della vita come il flusso di un fiume con vortici e cascate.
La ballata è lì per indurre a riflettere pacatamente sull'incessante fluire delle cose, sull'inarrestabile corso del tempo (splendide
Damn Rainy Day e il finale di
Tricks of the Trade e
Shaky Ground).
Non si ottengono mai risposte ovvie da Malcolm Holcombe, mai banali, come le possono dare le persone qualunque che ci circondano.