L’attenzione sul blues di
Samantha Fish è mutevole, si sa, e anche in Faster si nota.
Le influenze crescono senza snaturarlo troppo, come le figure umane di
Faster, i ficcanti acuti alla chitarra non sono spunzoni di superficie capitati lì per caso, hanno la stessa sensazione letterale descritta da
All Ice No Whiskey, la perenne dialettica tra vecchio e nuovo ha poco appiglio con Samantha Fish, personaggio femminile e vero motore di questi sussulti, e non dell'occhio, in
Twisted Ambition.
Quindi gli artefici di
Hypnotic e il rapper Tech N9ne in
Loud passano innocui, quella sensazione di piacere in
Forever Together e soprattutto di
Crowd Control e quella rara sensazione, nel finale, di scossoni dati all'immobilità del mondo.
La songwriter del Kansas non è per i puristi del blues/rock ma anche se messi alle corde, poi, si riprenderanno, perché Faster scatta come
Like A Classic, colpisce come
Imaginary War, colpisce ancora in
Better Be Lonely, colpisce e vince in
So-Called Lover.
Che pretendere ancora.