I texani
Flatland Cavalry fanno le cose come si deve al Terzo disco.
Il songwriter e frontman Cleto Cordero riesce a smuovere il riflesso tex-mex in
Country Is..., facendo sì che la realtà di Welcome To Countryland si trasformi immediatamente in racconto, che il rock diventi elemento scenografico mai banale, che il punto di vista sul Texas non scivoli nella trasparenza.
Il tutto è trattato con un movimento di andirivieni, di spostamento continuo tra il dentro e il fuori del country&rock (
Some Things Never Change,
It's Good To Be Back ('Round Here Again) e
A Cowboy Knows How) sono così livellati in una stemperata coloritura umana, sulla quale s'incastrano con un'evidenza tra l'altro, del tutto significativa.
Aggiungiamo alcune aperture che divaricano Welcome To Countryland nelle due direzioni in cui pure è diretto,
Well-Spent Time e l’ottima accoppiata di
No Ace In The Hole e
Dancin’ Around A Fire, danno un'immagine vivida del country/rock dei Flatland Cavalry, scomposta in riquadri di varie dimensioni, in cui entra la dolcezza, seppur vibrante, di
Daydreamer.
Restano Ballate, sano ritmo (
Off Broadway)e le trame di
Welcome To Countryland sono pronte a invadere il piacere da esso prodotto.