Torna Graham Brown, 30 anni di carriera, decine di dischi nel suo percorso da Glasgow a Liverpool, poi il Canada, Spirit and Soul è un ennesimo interessante mix di Americana e rock.
Si avverte che la musica non è puro sfondo, ma fa scorrere le cose dentro Spirit and Soul, la musica per Graham Brown deve essere su un altro piano, come un gesto: un gesto, se c'è, si deve vedere, la musica, se c'è, si deve sentire.
Si sente la carica iniziale proprio di Spirit and Soul, si distribuisce su più fronti melodici, si sviluppano nell'andirivieni tra chitarre, pensieri e storie: il senso cresce nell'intervallo che li separa e ugualmente li mette in comunicazione - là dove trova spazio il contributo decisivo di Graham Brown (Drink for Two, Something Good a Down Here with You).
Non c'è contrasto (o mancanza d'intesa) tra musica e creatività, Let’s Get High (On Love) all’armonica che prepara la scena ‘dark’ di Haunted, ma sa enfatizzare le liriche di Naturally e Through Your Darkness, è come aggirarsi in una città, luogo deputato all'intrecciarsi delle storie, dei percorsi esistenziali, le melodie restano godibili (Don’t Be Afraid a Long Dark Mess alla perfetta chiusura di To the End).
Dopo una decina di dischi, con Spirit and Soul non è come entrare nella discografia di Graham Brown dalla porta di servizio.
Tutt’altro.