Blues e rock dalla City,
J Lee and the Hoodoo Skulls si muovono al suo interno in uno spazio radicalmente diverso rispetto a quello monodimensionale dello stile british, da
Baby Blue a una spumeggiante
Come Home, Beggar's Soul si distanzia dalla semplice musica dell'environment, quel suono come arredamento o tappezzeria, ascoltata da tutti e da nessuno.
L’approccio folk di
Highway da una parte conferisce un'unità narrativa alla frammentarietà delle storie di
Beggar's Soul, dall'altra organizza la melodia in un'ipotesi di pensiero del blues a suo modo “forte” mentre lo spirito anni ‘50/’60 che sale in
Need You So Bad seppur lascia aperte diverse ipotesi sui J Lee and the Hoodoo Skulls, non confonde il piacere di fondo che non molla Beggar's Soul.
Non c’è mai nulla di troppo “corretto” all’orizzonte e a sentire
Don't Bother Me a
Get Over You, non può che salire il nostro augurio a che J Lee and the Hoodoo Skulls, possano restare nelle acque più agitate del blues e del rock negli anni a venire.