John Hiatt & Jerry Douglas, una strana coppia che funziona.
Leftover Feelings mischia la carica roots/bluegrass con l’americana, un chiaro assaggio è
Long Black Electric Cadillac.
John Hiatt e Jerry Douglas con i loro portati, ognuno col loro sentimento esistenziale, e noi tutti, comunque, con l'orecchio schiacciato contro il vetro di una trasparente emozione nella deliziosa
Mississippi Phone Booth o nelle ballate cariche di sentimento (
The Music Is Hot,
Light Of The Burning Sun a
I'm In Asheville e
Changes In My Mind), di quelle che restituiscono lo stato di “veggenza” di ogni vero poeta, la forza di “far vedere”, di spingere - chi ascolta, ma anche chi legge - a vedere sempre di più.
Leftover Feelings regala sorprese nell’elettrico con
Little Goodnight, nel ritmo bucolico di
Keen Rambler e come esprime la conclusiva bellezza di
Sweet Dream, richiede corpi che lo recepiscano, disposti a farsi catturare, percorrere dentro fino in fondo da quest'accumulo di suoni, visioni, esperienze che agitano del tutto i nostri sensi.