Non siamo in Texas, ma nel Joshua Tree Desert, tra le dune della California con cactus e serpenti a sonagli,
Billy F Gibbons (al terzo disco solista), gli adagia
Hardware e il rock.
Un disco così ricco e profondo che non si arriva ad abbracciarne tutte le implicazioni ad un solo ascolto, procura delle emozioni fisiche e intellettuali, parla all'anima del rock come la grande musica deve fare.
Un aspetto da non sottovalutare è la potenza del suo linguaggio, brani come monografie che non si limitano ad informare e ad elencare i pregi di Hardware entrando di punta nel vortice impetuoso del rock, “contaminandosi” magari con altri stili, lanciando stavolta poche provocazioni e come sempre vivaci e seminatrici di riflessioni.
Tuonano
My Lucky Card e
More-More-More, cavalca la tigre di un rock assai muscolare, con chitarre infuocate Gibbons riesce a piegarlo al suo volere, sulle highways spedite di
She’s On Fire è in continua ricerca di essere sorpassato, ma è difficile acchiapparlo lo spirito libero di Hardware anche sul concetto di strada.. quella con scelte di vita in
I Was A Highway.
Shuffle, Step & Slide mostra il ritorno a grandi livelli di un vecchio leone e guai a definirlo prematuramente in letargo, Hardware è una costruzione a batti e ribatti e andirivieni continui col rock (
West Coast Junkie,
S-G-L-M-B-B-R a
Stackin’ Bones (con la special gest dei Larkin Poe, roots rock band)).
Billy F Gibbons lo fa lasciandolo pur sempre slittare sul piano inclinato di un'espressione che aspira sempre ad un approccio propriamente realistico della vita (dalla coda strumentale di
Desert High all’intensa bellezza sprigionata da
Vagabond Man, dove le superfici introspettive di una splendida ballata tornano a raccontare gli Uomini).
Con una meravigliosa cover di
Hey Baby, Que Paso, da texano il ricordo ai
Texas Tornados mostra quì la ricchezza di Hardware e diviene parte integrante di una capacità impressionante di ricreare storie che pulsano sangue, emozioni, sentimenti, brividi di rock.
In una parola: Vita.