La band svedese torna a lavorare con circospezione, direi, per il blues/rock sponda Delta Mississippi, e quando lo fa lascia un'orma.
Shakin’ è il terzo disco di Erik Jacobs (voce e chitarra) e Pontus Ohlsson (chitarra e armonica), guidano il quartetto dei
Black River Delta per un altro lavoro sempre imprevedibile per il pieno di idee prospettiche, di accensioni visuali nel blues.
Burning and Burning spinge forte sul ritmo senza rinunciare a un baricentro espressivo, preferisce comporsi piuttosto che sfaldarsi ma sa anche perdersi piuttosto che trovarsi,
Howlin' Back at You e
Shakin' sono un'ubriacatura dei sensi, alcolica, di donne, di soldi e naturalmente di musica fortemente ritmata.
L’armonica danza nella intensa ballata di
Solitary Man e in
Train Back Home, mai esile, mai scontata, limpida nella costruzione di
Midnight Train, capace di restituire sensibilità ai tratti di un disagio che non alberga solo sotto il sole scandinavo.
Gli sfondi nel delta blues entrano leggeri ma partecipano al continuo rimescolamento di Shakin’, provocato dal concatenarsi dei conflitti tra sacro e profano, attraversano senza posa
Black Gold, si pensa all’America in
California Sun e si corre anche in
Left My Heart in the City e
Now I Know.
Shakin’ mastica blues e rock in modo spigliato, a occuparlo, a nutrirne i contenuti, a determinare le melodie che lo rendono inconfondibile.