Brad Lauretti e una nuova vita a Nashville coi
This Frontier Needs Heroes: Rock, folk e americana, bagliori dal passato (non solo per l’apporto di Johnny Irion alla chitarra elettrica), suoni che arrivano da luoghi desertici, spazi estesi legati all’alt.country.
Piatto ricco che
Go With the Flow lascia amorevolmente affiorare come qualcosa che emerge alla superficie e si fa infine vedere per quello che è, la loro concretezza, la loro riconoscibilità come scena più ampia per leggervi i segnali del tempo del rock.
Ecco l’ipnotica bellezza di
South Dakota, i suoni, la melodia, riescono a comunicare “vere presenze”, in maniera imprescindibile, ed esse vanno a formare la sostanza della storia di
Go With the Flow.
Un'idea di sostanza che non va a sfilacciarsi, a sperdersi e scomporsi negli accenni agresti di
Dumb It Down, anzi, al riguardo dell'apparenza comune, migra in uno spazio vivente, in cui si riconosca il germe dei pensieri e sentimenti della nostra esistenza (
One Mistake e la convincente
Weak).
Tra politica (l’acustica stilettata a Trump di
Fossil Fuel Fascists), umorismo nero, sentimenti di varia natura, i This Frontier Needs Heroes non prediligono spazi perimetrati entro le scolastiche e dogmatiche quadrature melodiche, ma al contrario increspate da chitarre che danno senso, da pieni designanti un senso tra
Don't Hate Your Hometown e il ricordo di
Leonard Cohen.
I This Frontier Needs Heroes sanno come deviare le nostre orecchie dentro Go With the Flow, verso ciò che è importante.