ETHAN BURNS & The RAGGED JUBILEE (Electric Mental State)
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  Recensione del  24/12/2020


    

Anno dai due volti per Ethan Burns.
All’ottimo disco solista immerso nella ballata tra folk e alt.country, la serie in 5 singoli pubblicati a intervalli di tempi con la band dei Ragged Jubilee.
Completano un percorso e confluiscono in Electric Mental State dove il gruppo californiano si immerge nel rock ‘n roll della West Coast.
Le brillanti intromissioni agresti del banjo di Philip Wahl vengono messe da parte, e sulla scia della strumentale A New England incominciano ad evidenziarsi percorsi elettrici che seguono la scia di un glorioso passato, Electric Mental State vive di ruvidi slittamenti elettrici, sono corpi che si ritrovano da un disco all'altro, in ruoli mai marginali e sempre centrali.
Sbalzi sempre intriganti da Curious Harm a Cosmic Touch, Ethan Burns gli affianca una voce impetuosa, passionale, provoca come il fascino di Over the Hill, bella come una giovane donna che passeggia quasi incorporea in un corpo che, invece, è di fuoco e fiamme.. e scoppia di erotismo.
Il rock dei Ragged Jubilee non ha indecisioni seppur lasciando spesso e volentieri in sospeso le traiettorie emozionali della chitarra, quelle di una radiosa Radio Weapon, facendo in modo che anche Electric Mental State segua questa tensione sussultante.
Gli anni poi, hanno semplicemente messo a fuoco e reso più coerente la stessa dialettica di fondo: quella di Hot on the Trigger e Hope to Die, dove lo scontro continuo tra vicino e lontano, tra distanza e avvicinamento al rock ‘n roll è più di una semplice testimonianza.
La continuità di una vita in cui scorrono in perenne interrelazione il dentro e il fuori, il presente e il passato, la nervosa bellezza di It Only Hurts e Fame ne disarticola lo spazio in note (poli risolvibili nell'identità di un continuum infinito ma infinitamente divisibile).
Electric Mental State (la Title track) è lì pervasiva a suggerirci che in tempi di LockDown da Covid, sappiamo tutti quanto la televisione si insinui nei più riposti spazi del nostro quotidiano, nei più privati recessi del nostro tempo e delle nostre abitudini.
Ora di metterla da parte, spegnerla e ascoltare Ethan Burns & The Ragged Jubilee.