Cambia le carte
Sam Morrow, l’etichetta di Outlaw Country va stretta in terra di California.
Non possono che allargarsi spazi del rock della terra in cui ora vive, ampi, quel tanto da mettere in discussione la possibilità di fare affidamento su di un centro intorno a cui organizzare stilisticamente (e organizzare) la narrazione di
Gettin’ By on Gettin’ Down.
Non se lo possono permettere in tanti, ma sulla strada, quella raccontata in
Rosarita, il rock cresce e decresce di altezza, fondando un rapporto snello con l'esteriorità delle chitarre che da apriori, indipendenti dalla melodia, diventano facile conquista nell’avvolgente bellezza di
Gettin' by on Gettin' Down, risultato che si rafforza nella continua e variabile interazione del rock (
Money Ain't a Thing a
Round 'N Round e
Wicked Woman).
Sam Morrow crea così diversi impatti melodici, diversi tempi, che a loro volta proliferano e si biforcano (
Golden Venus e
Make 'Em Miss Me alla ballata
Sit Crooked, Talk Straight) scommessa vinta in entrambi i casi, Gettin’ By on Gettin’ Down convince per il modo di porsi in un territorio dove potenzialità e idee tendono a concidere e dove il pensiero del reale quotidiano combatte la sua negatività nei confronti di un mondo possibile.
Il tocco acustico finale di
I Think I'll Just Die Here è come una sinfonia di scritture che suscita emozioni, che non si rivolge - o non soltanto - alla razionalità. Questione di cuore.
Come non amare allora Gettin’ By on Gettin’ Down.