Primo disco solista per
Eric Johanson, solo conferme dal lavoro alla chitarra: ha dimensioni che travalicano la consuetudine, deborda in misura ancora maggiore, e ciò comporta che qualsiasi avvicinamento a
Below Sea Level segua un lungo, ruvido, percorso nel blues e nel rock.
Dal momento in cui si (ri)trova una vertigine in
Buried Above Ground e
Down To The Bottom, ogni paura di pensarla definitivamente assopita scema, e riascoltando, va acquistando una propria espressione, con Cody e Luther Dickinson ad aiutare alla batteria e in produzione, allo studio Zebra Ranch dei North Mississippi Allstars.
Eric Johanson punta forte sul blues, se in
Changes The Universe e
Open Hearted Woman il corpo chitarra balla una danza invisibile attorno all’ombra della tradizione, per il resto Queste entrano dentro, alterano le percezioni (
Never Tomorrow,
Hammer On The Stone e
Have Mercy).
L'espressione del blues, del rock, prendono forma e Eric Johanson si muovo con loro, dolcemente nel tenebroso fascino di
River Of Oblivion e
Love Is Rebellion, tramite una dirompente iniezione di spontaneità in
Dose Of Forget e l’acustica bellezza della conclusiva
Riverbend Blues non può che far riflettere su Below Sea Level.
La sua mancanza, oltre ad addolorarci, ci nuoce, ma come l’inno all’udire di Pessoa: “
Io ascolto senza guardare e così vedo”.