Un bar di Poznan, Polonia, ma potrebbe essere un qualsiasi locale negli Stati Uniti del Sud.
Luoghi che tolgono il respiro e nei quali se ne specchiano altri per frammenti, quelli registrati in
Live in the City, primo disco dal vivo dei
Two Timer.
Letter to Charlie mostra i cardini del gruppo, il vocalist Piotr Go, l’armonica di Wojtek Rudzinski e il chitarrista Ernest Kataczynski, aprono un concerto intenso e viscerale.
Lo stile rispecchia un dirty blues grezzo e spiritato come il rock anni ’70 che si affianca ad esempio in
Drinking Boogie, ma è la coerenza dell'insieme a sprigionare forza (notevole in
Hank).
I singoli elementi si spargono attorno, si consegnano alla servibilità di Live in the City, la semplicità di farne uso (
Tie One On) nel pregevole tentativo di sforare i 10 minuti ricomponendo il modello di partenza (
Chinaski e la splendida
Ginger Chicks/Ego Medley).
I Two Timer regalano anche due brani,
Bordello Blues e
Heart Full Of Hate, registrati in studio, rendono Live in The City magico quel tanto da apparire come un messaggio in bottiglia, pienamente consapevole della sua diversità, della sua estraneità rispetto al “clima” del loro (nostro) quotidiano.
Ossigeno per non affogare nello stagno di banalità, allegra e cretina dell’Estate.