Alex Beaird è un chitarrista, songwriter, del Missouri, suonava nella rock band dei Bull Mountain Revelry, il fratello lo segue alle percussioni a comporre un registro essenziale, privo di filtri.
Lo si evidenzia dalla suggestiva bellezza di
Northern Train, traccia un perimetro nel blues/rock a descrivere uno spazio dal quale non è semplice scappare, perché ci appartiene.
Alex Beaird Band ne appiattisce gli sfondi fino ad annullarli, dilatando i tempi ed alterando la melodia attraverso colorazioni nel classico blues (
Come Back Home (To the Blues) e
The Old Lonesome) piuttosto uniformi ma con guizzi chitarristici di alto spessore, come se si guidasse un auto che imbocca una strada sbagliata, di quelle che tornano indietro, ma non ci si perde nella notte, quindi non si ferma, sappiamo dove siamo, sempre, in
Come Back Home (To the Blues).
Grana grossa in
Blood on the Sacred Ground e
Shadow of a Dream, suono corposo, non sono affatto sofferte le incursioni sul terreno del passato del blues/rock, Alex Beaird le va a rintracciare e le piega, senza deformarle, alle ragioni della propria musica.
Dall’ascolto di
Kingdom of Fools e
GTO fino alla degna conclusione con
The Modern Prometheus, la sola mezz’ora è un bel fluire continuo di blues&rock di cui l’ascoltatore facilmente ne ricostruirà armoniosamente il senso.