Il mito americano e le sue convenzioni immaginarie, tutti questi pezzi vanno a ricomporsi in qualcos'altro: tra la Pedal steel e raggianti chitarre elettriche, il rock, la matrice roots e l'alt.country.
La California l’ha accolto e Andy McAllister prende poesia, liriche oneste e riflessive, dei piccoli film dato che si occupa anche di documentari, e ispirandosi a John Prine e Willie Nelson, registra in un paio di giornate
Cave Flowers.
A fare da collante la musica, il cemento dell'azione, della volontà, dei movimenti, dei desideri dei protagonisti di
Best Lonesome Friend e
Renter's Life, batte un cuore rock che sa rapire e coinvolgere con autentica sincerità, tracce di vita disperse in Cave Flowers si raccolgono come per magia attorno a
Country Fan, pulsazioni oltre gli steccati del country, un “nucleo forte”, come un trauma che ritorna in superficie.
Una voce che cerca il piacere nelle ballate di
Midnight Movie e
Trick Tears, nei giochi malinconici alle chitarre steel, un viaggio in surplace che se un occhio può trattenere solo in parte, Cave Flowers sa sempre come non perderlo di vista.
Il lucore del rock di oggetti e corpi sa farsi voler bene in
Hideaways e soprattutto in
Upper Hand e
Great Hits, traspare l'intensità di un paesaggio che arriva a lambire il Texas, con il lirismo tipico delle vaste distese, brani che diventano non solo più espressivi, ma trasmettono con una nuova immediatezza i sentimenti e le emozioni che li animano (
The Stranger e
Little Worries).
Cave Flowers: Il colore si accende; il grigiore quotidiano sbiadisce.