Pistole facili in luoghi sacri, per non parlare della droga che chiama morte, le violenze razziali, non sono tempi per la poesia, per Patterson Hood e Mike Cooley albergano come oggetti via via sempre più mimetizzati negli anfratti scomodi, ma inevitabili, della nuova politica Americana e lo spiattellano in
The Unraveling.
Il suono è grintoso, ma il rock non straripa da ogni dove, sa imporsi ma mai come una presenza ossessiva in
Armageddon's Back In Town, lo caricano di incognite e di conflitti sempre pronti ad esplodere continuando a convincere anche in
Slow Ride Argument.
Il suo inserimento non può compiersi che per linee traverse visto cosa accade negli USA, arriva allora il contributo di Cody Dickinson (dei
North Mississippi All-Stars) alla chitarra in
Babies In Cages e fa coppia con la secca e dura disamina di
Grievance Merchants: brani splendidi e singolari, si fanno strada come in un film notturno, con ombre lunghe su episodi di cronaca che hanno un peso non indifferente, su selciati bagnati dal sangue, chiaroscuri drammatici dentro gabbie metalliche, luci riflesse di un America come insegne notturne di squallidi hotel che si accendono e si spengono alternativamente, dando quel senso tragico alle attese e alle indecisioni che regnano in The Unraveling.
La ballata in
Thoughts And Prayers e in
21St Century USA, attiva scorie, tracce di ‘discorsi’, suggestioni e suggerimenti ‘forti’ che vengono a galla, e così da un pezzo con i
Drive-By Truckers, sempre bravi a far girare le parole intorno a pensieri e personaggi, chiudendo con un’altra perla, stavolta di 9 minuti,
Awaiting Resurrection.
Solcata da lontani sensi di smarrimento elettrici di fronte alla dura poesia sfuggente della realtà, i Drive-By Truckers costruiscono la melodia dove la materia fluttua tra la forza d'urto d'un espressionismo cromatico abbagliante e la scomposizione della tessitura stessa del loro sguardo.
La memoria di The Unraveling ritorna, bruciante come un sole che uccide.