Lo stile del quartetto dei
Mason Jar Revival si concentra sulle timbriche del southern rock, un linguaggio chiaro ad ascoltare l’iniziale
Smoke and Mirrors, il ritmo e le inflessioni della chitarra sono pronte a riprendere il tema del paio di dischi precedenti, c’è spazio anche per mischiare basi ‘roots/agresti’, molto interessanti (
Hate to See you Leave) e le imprimono tra l’Oklahoma, l‘Arkansas e il Texas, dove hanno un discreto successo.
Smoke And Mirrors ha un suono "sporco" e accattivante, 45 minuti che riescono in scioltezza a non stancare mai, brani altamente godibili come
Runnin,
City Limit Sign e
Lonesome Highway, la ‘strada’ dove tutto si esprime, in un'attualità all'interno della quale va cercata e trovata la dinamica dell'essere e dell'Esserci.
I Mason Jar Revival azzeccano sia le pause (ballate elettriche, morbide come
Crashin' Down, o pronte ad accendersi nel finale nel caso di
Chevrolet e
Oklahoma Nights) sia lo spazio pilotato dai sentimenti, slittamenti dello sguardo, abbracci stretti - dolenti, profondi – osservati con l'occhio dell'anima che non deludono in
My Baby and Me e
Miss You.
Basta, eccome, per comprendere le potenzialità dei Mas Jar Revival.