Il quartetto dei
Frontier Folk Nebraska sguazza da un po' di tempo nel rock ‘n roll,
Freaks imprime miglioramenti alle ultime uscite discografiche, ha in se del moderno ma guarda al passato.
Moderno, nel suo offrirsi in modo scoperto come somma di elementi, ciascuno vivente di forza propria tra il fascino del prologo e dell’epilogo del racconto di
Freaks.
Legato al passato per la solidità dei percorsi del rock, per la sua atmosfera in cui si respira sapienza e serenità di un percorso classico (gli acuti di
Teenage Freaks, al rovente connubio percussioni/chitarre di
Walking in Latonia).
Coleen Murray e
Hip to Silence liberano la giusta carica, quella capace di elevare brevi forme illusorie per mezzo delle quali gli ascoltatori pensano di sfuggire alla costrizione delle leggi sociali e naturali, magico l’approccio alle chitarre di Michael Hensley e Travis Talbert di una magia, che anche se non ci prende per incantamento, è ricca di suggestioni e bastano in Freaks.
Tra i 12 minuti e passa tra
Hovering e
Crazy Like Foxes, c’è uno sradicamento fin dentro il punto più intimo dell'anima, del pensiero, e il rock aiuta, è l'acqua che irriga i terreni del 2020 appena iniziato, e ce n'è sempre bisogno.