The Walk usa l'amore e i sentimenti come tasselli di un puzzle emozionale in un confronto con la mortalità dell’essere umano, in senso universale e personale, prende forma e distintività a partire da quelle storie che lo plasmano tra fantasmi e ricerca di felicità, in 7 canzoni, ma come delinea
Love Revolution, si arriva spesso oltre i 7 minuti.
Da una ballata tenebrosa e nervosa alle dolci e malinconiche
Keep on Moving e
I Don't Like to Be Alone, tutte solcate dalla chitarra elettrica di Ryan Tharp, un gran lavoro espressione della nuova
Bonnie Bishop, poi c’è il Texas ancora una volta la sua casa, ne è la stata la roccaforte, l’epicentro, il lungo deputato all'espressione di melodie nell'americana che fanno da antidoto alle sue tante incertezze, soprattutto di natura sociale.
La flemma di
The Walk avvinghia subito, la melodia che ci investe sembra immedesimarsi totalmente con i personaggi destinati a soffrire narrati da Bonnie Bishop, ma è sempre sul punto di rientrare nei canoni di uno sfondo elettrico utile per confondere i cambi di marcia di
Every Happiness Under The Sun e in
Women at the Well.
The Walk, delle sfumature introspettive, degli equilibri delicati, delle sottili modulazioni nel rock fa il suo credo, e mai come questa volta rende giustizia al talento di Bonnie Bishop.