Nato e cresciuto in Oklahoma,
Hunter Baskett è uno dei tanti americani legati al mito College Universitario - Football come unico bivio possibile nella vita, ed invece poi si cambia totalmente strada.
Chitarra al posto di una palla, la musica, di anni ce ne sono voluti 5, ma è arrivato
For Her and All My Friends, dalla vecchia scuola Red Dirt alle connessioni col Country passa davvero poco, ma sono i trasparenti segnali di cantautorato ‘roots’ che si liberano nell’armonica che convincono in
Fools Gold, Hunter Baskett e storie di vita in pieno movimento e colore o con sorprese e avventure, e si riflettono nell'ascolto di For Her and All My Friends.
Gli spazi sono quelli delle partenze col rock (decise, coinvolgenti
Woman to Blame e quando la chitarra resta selvaggia e mai doma in
Lawman's Gun e
Livin' Wrong), e degli arrivi melodici (su sponde bucoliche in
Wrong Kind of Way), con nel mezzo, la ballata introspettiva di
Chasing Tornadoes, punto in più per l’affidarsi ancora all’armonica.
Meglio una chitarra tra le mani che una palla.
Si dovrebbe soffrire di meno, ma non è del tutto veritiero.