La Politica è lo sfondo di
Best Beasts, titolo scelto pensando alla bella Melania Trump, la ‘First Lady’ e la campagna Be Best focalizzata sui minori e il cyber-bullismo, ma per
Matt Harlan, solo un messaggio di facciata a coprire un vuoto enorme.
Il Texano che per un po’ di anni ha preferito occuparsi di altro, al quinto disco accetta l'esistente cogliendone la dimensione effimera e transitoria con estrema efficacia in ballate elettro-acustiche, folk, country e qualche bagliore rock, dalla base Sociopolitica di
What We Saw alla bellezza melodica sprigionata da
Catching On alla ricerca della felicità che qualche volta si trova, ed è descritta con poesia tra le suggestioni country di
Mountain Pose.
Matt Harlan ha una dote, la scrittura in note, capace di amplificarsi in un perpetuo vibrare della realtà sulle corde degli stati d'animo, dove la reclusione nello spazio mentale si dilata in risonanze di pura emozione rifratta nel forte impatto di
Heavy Steel e
K&W, le riflessioni di
Like Lightning (Way Out Of Town) e in
Darla Mae (con la collaborazione strumentale dell’italiano Paolo Ercoli, ottimo musicista), sono come liquide, su storie di corpi che non sanno nuotare ma che non vogliono affogare in una realtà che fa di tutto per tirarti a fondo.
Best Beasts resta comunque ottimistico ed è efficace lo strappo elettrico di
Low Pressure, orgoglio e odio tra bibliche reminiscenze, che continua in
Best Beasts con le leggere contaminazioni di
Gravity.
Ad
Another Bad Day dare gli ultimi brividi, misurando l'incolmabile distanza fra lo stato delle cose e i sentimenti, per Best Beasts è così, per le certezze espresse dall'attuale governo Americano e per le consolazioni che questo vorrebbe garantire.
Ben Tornato Matt Harlan.