Reckless Heart è figlio soprattutto di diversi cambiamenti: dalla casa discografica, al desiderio di lavorare col produttore Al Sutton, un caro amico da quando
Joanne Shaw Taylor ha stabilmente deciso di vivere a Detroit, città con musicisti che amano l’idea di un disco da studio registrato dal vivo.
Reckless Heart è sguardo e memoria e corpi del blues/rock, ritualmente si ripresentano con
In the Mood e
All My Love, suono deciso, chitarre ben amalgamate alla voce limpida e forte di Joanne Shaw Taylor, instancabile come sul palco del Legend Club a Milano, recentemente.
Un disco che accoglie, non potrete che seguirne il percorso, quando anch'esso muta forma nelle deliziose
The Best Thing e
Bad Love, il rock sembra dilatarsi e restringersi come la melodia, pronta a mettersi in contraddizione ad ogni nota.
Si esplorano emozioni, felicità e rabbia, in
Creepin' abbiamo una presenza vibrante, una sensualità mutevole e alquanto ruvida e spigolosa tra la sezione ritmica e la chitarra elettrica che si fa largo nella sinuosa, dolce bellezza di
I've Been Loving You Too Long e poi le ballate, che nel finale si moltiplicano (dall’acustica
Jake's Boogie a
Reckless Heart,
I'm Only Lonely e
Break My Heart Anyway), tutte con la loro capacità di «mordere» l’amore.
Il talento di Joanne Shaw Taylor in Reckless Heart si dilata, non fatevelo sfuggire.