Vecchia scuola country/blues reinterpretata dal texano
Charley Crockett.
Cresciuto nella rurale San Benito, ha girato parecchio, ha lavorato in una fattoria in California, ha vissuto in Europa e Nord Africa, poi è ritornato a casa per fare musica e anche se
Lil G.L.’s Blue Bonanza è un tributo con brani di George Jones, Ernest Tubb, T-Bone Walker e tanti altri, mostra un talento non comune nel porsi contro l'orizzontalità del paesaggio country attuale, in special modo quello Texano, nel tentativo di caricarlo di un senso verso coloro che lo abitano con sufficienza.
Pregevole la versione di
That's How I Got to Memphis di Tom T. Hall, come il lavoro alla chitarra di
Travelin' Blues e
Trouble Blues, colpisce come un colpo di luce fredda, precisa, pulita, dai contorni ben delineati, anche con il country di
The Race is On e
Lots of Luck, seppur non calchi la mano, lascia comunque la firma come nella bella versione di
Saturday Satan Sunday Saint.
Chiude un’altra splendida ballata,
Lead Me On, Charley Crockett dialoga con fisarmonica, tromba e chitarra, più che accompagnatrici, un palese e raffinato artificio del proprio talento.