I fendenti alla chitarra del blues rocker
Anthony Gomes si impongono in
Peace, Love & Loud Guitars innanzi tutto per quello che sono, poi per ciò che dovranno produrre e l'accumulo parte con un bel tributo d’amore al suo mentore
BB King.
Come Down oltre a raccontare di come il mondo non sia più lo stesso dalla sua scomparsa (chiedendo al ‘Re’ di lasciare il Paradiso e di tornare sulla terra), disegna coinvolgenti movimenti fluidi e geometrici che evocano il senso del rapporto tra rock classico e blues, coriaceo in
White Trash Princess e trova la giusta corrispondenza in una scrittura ruvida e diretta anche in
Your Mama Wants to Do Me (And Your Daddy Wants to Do Me In), non resta che lasciarsi assorbire dall’«oggetto» che Anthony Gomes stringe tra le mani in un mimetizzarsi col linguaggio vago e diffuso dietro
Blues in the First Degree e
Nasty Good.
Incentrato sulle donne (c’è anche il bel blues di
The Only Woman I've Ever Loved), un assioma fondamentale di Peace, Love & Loud Guitars a partire dal quale elaborare ‘procedure analitiche di tipo deduttivo’.. in poche parole sudore, chitarre e del whiskey, perché no, ma bisogna prestare attenzione, in
The Whiskey Made Me Do It se ne decantano i poteri inibitori, ma è pericoloso, infatti il nostro ‘eroe’ finisce a baciare la sorella della sua ragazza e poi in galera..
Spassoso, irriverente, Anthony Gomes si concede anche una ballata d’amore scritta con il cantautore
Mark Selby,
You Are Amazing, chiusa alla sua maniera ma in modo dolce, una parentesi per tirare il fiato e ripartire con
Peace, Love & Loud Guitars e
Hard Road Easy nello spazio fisso di un torrido blues/rock che tende verso il Mississippi nella deliziosa
Stealin' from the Devil, senza spostarsi dal centro del disco, una deviazione verso un fuori campo contiguo.
Chiude una seconda ballata, dove il tempo rallentato e malinconico di
Take Me Back Home non può che addolcire le intemperanze di noi viventi e la chitarra è destinata, ancora una volta, a soffiare sul fuoco delle emozioni.