TOM PETTY (An American Treasure (Deluxe Edition) )
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  Recensione del  30/10/2018


    

An American Treasure è un box set di 4 cd dalla forma aperta, permeabile: 60 canzoni, un booklet di 52 pagine con foto inedite e versioni alternative, una decina gli inediti registrati in studio, più rarità e performance dal vivo.
La moglie Dana e la figlia Adria insieme alla band degli Heartbreakers (Mike Campbell e Benmont Tench) hanno scelto come ricordare Tom Petty scomparso lo scorso anno per una fatale overdose accidentale di farmaci che assumeva regolarmente per trattare un enfisema e un’anca fratturata.
40 anni di carriera, An American Treasure è un percorso che almeno per il sottoscritto, è perfettamente matematico perchè riporta tutto al punto di partenza, chiudendo il percorso e ripetendolo, senza quindi mai uscire da quel quadrato temporale di movimenti.
Cercando di vedere la carriera di Tom Petty attraverso l'ombra proiettata a ritroso dall’ascolto di quest'ultima raccolta, e bastano pochi estratti da ogni disco.
Cd1. Annate dal 1974 al ’79 e si inizia con un inedito, Surrender e un gran versione live di Listen To Her Heart, ed è come rivolgersi verso il mare, immediatamente rapiti nel contemplare la maestosità della sua bellezza, interessanti le versioni alternative di Fooled Again e Louisiana Rain striate da nuovi riverberi di luce di rock.
Cd2. Annate dal 1982 all’89, 3 inediti, Keep A Little Soul, Walkin’ From The Fire e Keeping Me Alive, si lascia respiro e parola a melodie potenti e dense di significato con le nuove versioni di Rebels e Deliver Me The Damage You’ve Done e in più, la splendida King Of The Hill con Roger McGuinn.
Cd3. Annate dal 1991 al 1998, versione da pelle d’oca con I Won’t Back Down registrata a San Francisco, altri 3 inediti e una pienezza dell’essere Tom Petty che Gainesville, I Don’t Belong e la ballata Don’t Fade On Me sembrano racchiudere.
Cd4. Dal 2002 al 2016, un paio di estratti dal sottovalutato album The Last DJ, brilla Have Love Will Travel e anche gli inediti Bus To Tampa Bay e Two Men Talking, emergono slanci rock e umori introspettivi dalla rimasterizzata Down South e dalla toccante Southern Accents in versione dal vivo, una rilettura di Good Enough dalle Mojo sessions e la splendida chiusura di Hungry No More in concerto coi Mudcrutch, dall’album 2.
Comunque decidiate di ascoltarlo, An American Treasure si insinuerà come un lampo nella coscienza di alcuni e come un sacro dolore nell’inconscio dei più.