Da sestetto a quartetto, la band di Knoxville è ancora originale, capace anche di strattonare lo spettatore con un mix di rock & roll e americana, lasciarsi crogiolare dall’iniziale
Ten Years fa intendere quanto sia utile a non abbandonarsi nella solitudine di un mondo tanto caotico.
Il frontman Cruz Contreras nel quinto disco
Stranger To Me sa essere intenso e lieve, per lo più s’insinuano tonalità amare e riflessive (ad esempio
Midnight Stranger,
Don't Be Afraid) i
Black Lillies ‘palleggiano’ con il rock e regalano brani accattivanti come
Weighting e
No Other Way, non lo fanno mai abbastanza e qui, forse, si nasconde l’equilibrio di Stranger to Me.
Tante ballate nella seconda parte del disco (rilevanti
Out of the Blue,
Third Place e
Joy and Misery) dove la malinconia sinuosamente serpeggia trasportandolo dentro abbagli seduttivi capaci di appagare ogni istanza chiarificatrice nell’acustica
Earthquake, un disco ‘leggero’ quello dei Black Lillies e la sua leggerezza (così fluida nella bella
River Rolls), non è superficiale ma si sostanzia di profondità.
È innanzitutto soavità di tocco, di stile. Non da poco.