I
Blackberry Smoke corrono, l’assetto è quello degli ultimi album, è migliorato il contenuto: tanta energia, rock sudista, pause riflessive e melodiche, un pizzico di sapore agreste, tante chitarre ben oliate e qualche ospite che alla fine non guasta.
Nulla di sbagliato perché
Find A Light funziona, la tosta
Flesh And Bone, come anche
The Crooked Kind o la classica
Run Away From It All assorbono bene le tinte, le immagini e i suoni del rock ed è difficile farne a meno, il vocalist Charlie Starr sa poi come inserire alcune ellissi narrative che sembrano messe lì proprio per evitare troppe asprezze (la ballata di
I've Got This Song o
Seems So Far).
Best Seat In The House,
Lord Strike Me Dead e la carica di
I'll Keep Ramblin' (primo ospite da citare, il chitarrista Robert Randolph) sono un piacere contagioso per tutti coloro che amano farsi mozzare il fiato dall’avventura delle idee sul rock, ed è apprezzabile il modo in cui ne disegnano le mappe in
Nobody Gives A Damn e
Till The Wheels Fall Off.
Il tutto diventa leggibile, ordinato dalle chitarre e naturalmente piacevole e se in
Mother Mountain (che vede altra ospitata, i Wood Brothers) il paesaggio, la scrittura, non vanno a finire da nessuna parte, ma sono lì e basta.
Allora ascoltarlo Find A Light è quello che si può, e deve fare.