Dallas Moore ammicca a Nashville, ma solo per registrare il nuovo disco
Mr Honky Tonk che procede fiero verso il movimento ‘Outlaw’ e l’armonica che solca
Home Is Where The Highway Is, lascia i primi segnali di salvezza per combattere la vacua e patinata normalità da spot pubblicitario che ci circonda.
La purezza espressa in Mr Honky Tonk e l’ultimo capitolo dell’albero dell’anima di un vero country man, un bell’arbusto inclinato da un lato che accetta l’isolamento sull’alto di un promontorio, senza piegarsi allo stile radiofonico ma stoico nell’accettazione della propria conturbante e crepuscolare bellezza in
Killing Me Nice & Slow e
You Know The Rest.
Texahio e
Kisses From You risplendono fiere tra i respiri irregolari della chitarra steel e dell’armonica quanto mai vitale, Dallas Moore guarda al country/rock come forma di sopravvivenza anche in
Somewhere Between Bridges, piazzando un pepato finale dove le chitarre e le percussioni sono pronte ad esplodere come dinamite, e tutto sembra fermarsi, l’aria diventa cristallo pronto a rompersi sulle note di
Shoot Out The Lights.
Mr Honky Tonk prima ancora che “bello” o “piacevole”, è ciò che si dice un disco importante. Forse, necessario.