Il successo continua per il countryman del Kentucky
Chris Stapleton, miglior voce e album per il terzo anno di fila ai Country Music Association Awards e la bella storia continua perché il secondo volume di
From A Room (la storica stanza all’RCA di Nashiville, lo Studio A) è un altro gioiellino da custodire e ascoltare a lungo.
La scena country resta selvaggia, legata al movimento Outlaw anni ’70, irregolare come le chitarre affilate per un’altra mezz’ora di cuori tumultuosi e racconti di vita agreste, danno subito una calda sferzata con
Millionaire (canzone del songwriter texano Kevin Welch) splendidamente avvolta da sapori country/rock e della benedetta
Hard Livin', aprono ad aquilone sui grandi spazi naturali della provincia Americana, restituendocene volteggiando l’ampio respiro.
Il gioco di voci con quella dolce della moglie
Morgane Hayes-Stapleton, è una combinazione perfetta per
Scarecrow In The Garden per risaltare liriche sempre curate, storie di immigrati e agricoltori, raccontate nel corso delle loro vite e ovviamente il discorso lo allarga all’America in From A Room: Volume 2 per far emergere in filigrana tutto lo strazio di una civiltà e dei suoi valori più profondi.
I lamenti introspettivi sono ancora di forte impatto e in
Nobody's Lonely Tonight,
Drunkard's Prayer e
A Simple Song regalano sorrisi, ricordi e una leggera inquietudine utile allo stesso tempo perchè quest’acuminata leggerezza prepara a una tensione crescente che divampa dal grigiore di una cella in
Midnight Train To Memphis, Chris Stapleton è capace di mescolare ingredienti e spunti senza ricette e senza manuali, con
Tryin' To Untangle My Mind e la conclusiva
Friendship lì ad evidenziare il centro gravitazionale e il cuore pulsante di From A Room: Volume 2.
Un vero e proprio collettore di melodie nuove e pregresse, dotato di grandi potenzialità e di precise indicazioni retroattive, in grado cioè di inglobare e riassorbire la portata espressiva e conoscitiva dei dischi pregressi e nel contempo di collaudarne di nuovi.