Il rock bello deciso dalle sponde francesi dei
Poste 942 al debutto con
Long Play, un disco che si spinge oltre il classic rock in viaggi tutti diversi, ma in fondo tutti uguali, sonorità moderne che fanno una bella figura accanto ad una caotica vita metropolitana, brani come
Devil's Complaint non rappresentano certo uno delle melodie più conformiste nel grigiore dei nostri tempi.
I due Sébastien tra voce e chitarra si fanno apprezzare nei quasi 6 minuti di
Whiskey, in
Breathe e in
Grace, giochi alla chitarra che vanno incessantemente reiterati, dilazionati all’infinito, prolungati a dismisura, a tutti i costi in
Punky Booster e
49.3, Long Play tende a braccare l’ascoltatore anche nella ‘tranquilla’
Pigs in Paradise e in
Psycho Love Part. I e II.
Long Play non è certo uno di quei dischi che vivono e hanno senso solo nel momento stesso in cui lo si ascolta.
Il godimento dura oltre l’istante stesso dell’ascolto, non scompare perdendosi nell’insieme caotico dei mille suoni a cui si presta poca e distratta attenzione.
Buone notizie dai cugini d’Oltralpe dei Poste 942.