Un anniversario importante da festeggiare per i
Ten Years After, 50 anni di carriera, il modo migliore per farlo è un nuovo disco,
A Sting In The Tale.
Non ci sono più parte dei ragazzi che nel 1967 formarono la storica rock band (Chick Churchill, Ric Lee, Alvin Lee & Leo Lyons) ma i primi due nel 2014 decidono di riaprire le danze con il nuovo bassista Colin Hodgkinson e soprattutto il vocalist e songwriter
Marcus Bonfanti, e l’energia che ne viene fuori è più che incoraggiante, un bel concentrato di rock e di melodie.
Lo spirito forte dell’iniziale bellezza di
Land Of The Vandals spinge a non trovare compromessi con niente e nessuno, musica che non può essere trascurata quella di A Sting In The Tale, pronto a percorrere, incalzare, l’ascoltatore e non può che assaporare il fuoco primordiale del rock tra
Iron Horse,
Suranne Suranne e
Retired Hurt.
È un disco che respira l’aria di un tempo passato, e quando certe volte trattiene il fiato vengono alla luce splendide ballate come
Stoned Alone e
Diamond Girl che ha un cambio di ritmo indovinato, insomma l’aria che respirano i Ten Years After apre la mente, bella l’armonica che spintona
Two Lost Souls, o le chitarre e l’Hammond che entrano senza preavviso nella conclusiva
Silverspoon Lady e si portano via tutto, acuendo ancora di più i toni di quello che c’era prima e che esiste ancora.
I Ten Years After.