Disco di debutto per i
Rufus Black, band versatile, misto di covers e brani originali che spaziano tra blues, soul/funk, rock dove abitano anche due chitarre molto calde.
Sono Inglesi, la voce di Gavin Conder è corposa, scalda
Rise Up il più possibile, con classica, matura suddivisione di spazi, tempi e ritmi con le chitarre in una scintillante matrice rock in
Make A Move, ma allo stesso tempo il sax e i ritmi soul accalappiano l’ascolto di
It's Your Thing, anche perché le chitarre non demordono e trovano sempre gli spazi più consoni a Rise Up (
Still Haven't Seen You Cry e la ballata molto anni ’60 di
Can't Feel My Face).
Finale accattivante, 7 minuti della ballata di
Whiskey Town vivono e pulsano in un sottotesto universalizzante del rock che impregna di energia
I Just Want To Make Love To You e la conclusiva
Rise Up, con riverberi bluesy che gli corrono attorno e graffiano insieme al soul,
Take Me To The River, la chitarra le pedina tutte continuamente, le segue ovunque, da diverse distanze, quelle giuste direi perchè donano ulteriore fascino a Rise Up.
C’è un’interessante simmetria di melodie, una bella sorpresa!