COUSIN CURTISS (Remember Me When)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  06/09/2017
    

La scena è scarna in Remember Me When, armonica e chitarre ma la timbrica tra folk e swamp blues è accattivante e coinvolgente, Cousin Curtiss (aka Curtiss O’Rorke Stedman) è un bluesman con tre dischi alle spalle, ha girato parecchio in Michigan e lì si è fatto le ossa, e come mostra il crescendo di What I Am, è in arrivo un treno che attraversa con angolazioni e vettorialità differenti lo spazio del blues.
Un paesaggio sempre mutevole, con l’armonica nella tenebrosa Sunset Throwdown che divampa in Whole Lotta Trouble e Double Life, sembra che si passi da deserti a piccoli centri abitati, e di strada ne mastica Cousin Curtiss con la chitarra che prende per mano le note umorali di una relazione difficile da tenere sotto controllo in Home To You, a spingere sono le donne e a tener alto il ritmo in Clearwater Girl e Honey Bee, con l’aggiunta dell’alcolica disamina della frizzante Dead End Road.
La strada appunto, l’impazienza di partire verso un destino incerto ma desiderabile, la soglia che divide casa e strada, la dialettica eterna tra stabilità e nomadismo, bellezza e verità da scoprire nell’intensa ballata di Old Schoolhouse Cemetery, un punto di forza nello stile di Remember Me When, incrocio di sgranature, sfocature di primi piani inchiodati sull’armonica e stacchi audaci alla chitarra nella splendida Wicked And The Warm.
Remember Me When? Sulla variazione notte giorno imbrunire e poi mattino e un altro giorno.