Nonsense And Heartache, disco doppio, 18 brani, elettrico da una parte, con rock ‘n roll, tinte bluesy, chitarre distorte e da lasciare libere nel folgorante avvio di
Coat on the Rack e dall’altra, l’acustica attitudine folk nel riflessivo uso della lap steel, del pianoforte e del violino.
Il canadese
Jerry Leger ne coglie le diverse sfumature, svela in anticipo le timbriche rock anni ’60/’70 insistendo sui dettagli in
Forged Check,
She's the Best Writer You've Never Heard Of e
Baby's Got a Rare Gun, una messa in scena fluida, lineare, priva di forzature di toni in
On the Fishing Line e
For Hire ma con azzeccate impennate chitarristiche, e le descrive con leggerezza aerea nella deliziosa
The Big Smoke Blues, valorizzando appieno la melodia.
Quella che libera da
Things Are Changing 'round Here, esplorandola e restituendola, attraverso le note di
Troubled Morn e
Another Dead Radio Star, nel lento cantabile tra chitarra e pianoforte di una struggente
Lucy and Little Billy the Kid e in
He's the Lonely One Now fino all’incessante energia del violino di
The Great Unknown e
Buckskin Wall.
Nonsense and Heartache colpisce per il suo andamento talmente mosso da mettere in ombra qualsiasi staticità nostalgica, e invece le ballate sono fulminanti nel modo in cui si susseguono e s’inanellano.
In altre parole è un disco brillante e malinconico, in 18 brani Nonsense and Heartache produce qualche scricchiolio ma ormai intrigati da altro lo si perdona facilmente a Jerry Leger.