David Heumann chitarrista e figura portante del progetto
Arbouretum, apre la strada di
Song Of The Rose (quattro lunghi anni da Coming Out Of The Fog) attraverso la dura scorza della psichedelia per coglierne i significati più segreti: una conoscenza tanto più bruciante quanto più segnata dall’imprevedibilità nelle fosche tinte dell’Americana al Folk, scelta ancora in grado di aprire nuove strade alla band di Baltimora.
Tra riferimenti mitologico, taoista/filosofici,
Call Upon the Fire e
Comanche Moon mostrano uno spazio del rock che può essere allargato ed estendibile, ma, alla fine, quello degli Arbouretum è un set sempre circoscritto che, forse anche per questo, diventa densissimo di movimenti alla chitarra e di suoni (
Dirt Trails,
Fall From an Eyrie e
Absolution Song), con l’idea che tutto possa cambiare (
Song of the Rose e tra le corde della chitarra nell’ipnotica
Woke Up on the Move).
Lì, ripetute più volte, non diventano una specie di guscio vuoto, ma una formula magica che allargata in Song Of The Rose è tale da incantare l’ascoltatore con un reale contenuto.