Tiny Legs Tim è cresciuto in campagna, il Belgio sa essere un luogo tranquillo e rispecchia il percorso acustico del quarto disco,
Melodium Rag.
Sguardo sempre al Delta del Mississippi, con Steven Troch all’armonica si parte per una profonda escursione tra il passato e il presente, il loro scontro / dissolvenza / reciproco assorbimento, contribuiscono a ridefinire continuamente l’affascinante Melodium Rag che pompa sangue al lavoro di Tiny Legs Tim sul blues.
Si muove tra
Religions Serve The Devil Well e
Hard To Admit, in una direzione piuttosto che in un’altra con la consapevolezza di poter così continuare a partecipare attivamente alla costruzione dei diversi significati al Mississippi Blues e in
Death Letter,
Evil come in Love Is Worth A Fight e
Hardcore Blues, si rincorrono e ci provocano.
I gesti alla chitarra si ripetono, come se invisibili specchi li riecheggino in forme uguali e contrarie in
Happiest Man In Town e
Second Round, e andare verso la luce che emette la strumentale
Victory nel finale non può che regalare visioni bucoliche, panorama di colline alberate che invadono l’orizzonte e permettono a Melodium Rag di continuare a spaziare a lungo.